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Gioco online: "Valorizzare lo strumento del riordino"

Questo l'auspicio dell'Avv. Stefano Sbordoni, quale esperto del settore in vista della prossima manovra di Bilancio del Governo per il 2024, per mettere fine una volta per tutte a vari contenziosi.

Con la prossima manovra di Bilancio per il 2024, il Governo sembra intenzionato, secondo indiscrezioni sempre più verosimili, a mettere a bando 100 concessioni del gioco online, la cui scadenza è stata prorogata dalla Manovra 2023 fino al 31 dicembre 2024, per il costo di 8-10 milioni di euro a licenza, con l'obiettivo di raccogliere un miliardo. L'Avv. Stefano Sbordoni, noto esperto nel settore, a margine di un convegno sul tema, ha voluto evidenziare in primis che, almeno per il momento, si tratti solo di indiscrezioni, e che non ci sia ancora un documento istituzionale, in quanto "l'ipotesi relativa a una base d'asta di 10 milioni per ogni licenza mi pare un po' sbilanciata per tanti motivi: innanzitutto si corre il rischio di pensare di poter contare su entrate che non arriveranno mai; poi, si tratterebbe di cifre che costringerebbero gli operatori a comportamenti particolari, anche considerando il vigente divieto di pubblicità al gioco, e comunque non è detto che si possano recuperare cifre cosi importanti facilmente". Ecco perchè, secondo il noto legale, "contare su un gettito di questo tipo, mi sembra un po' azzardato, perchè dfficilmente potrebbe essere recuperato nel breve periodo, quindi con questi numeri le concessioni dovrebbero avere una durata molto lunga, per rendere tale spesa più sostenibile”. L' Avv. Sbordoni, quindi, propone di recuperare le somme previste a copertura di parte della Manovra di bilancio riconducibili al gioco in altri modi: “Si può cercare di mettere mano anche al riordino del mercato illegale, e di risolvere in maniera propositiva i vecchi contenziosi, relativi ad esempio ai lodi ippici, alla tassa dei 500 milioni, al prelievo aggiuntivo dello 0,5% sulle scommesse sportive. Risolvere tali vicende porterebbe un certo risparmio allo Stato in merito ai costi dei contenziosi”. Sbordoni sottolinea, a tale riguardo, l'importanza del riordino avviato attraverso la legge delega per la riforma fiscale e la necessità di considerare il gioco online come una realtà oramai ben conosciuta da tutti "che va presa per quello che è". "Va quindi valutato se sia possibile", prosegue, "fare una gara unica per il gioco online e quello terrestre, visto che ormai sono dei vasi comunicanti e che, di conseguenza, tralasciando l'uno a favore dell'altro ci si espone a tanti rischi". "Le logiche dello Stato sono primarie e vanno sicuramente rispettate, purché a loro volta non rischino di creare dei buchi, come è già accaduto in passato. Sono certo che il Governo, sempre attento a certi aspetti, ci ragionerà. Nella strutturazione delle filiere decisorie del settore mi sembra che stia mettendo una certa attenzione, e questo mi pare un buon segnale. Sarebbe importante non renderlo vano per bisogni di cui siamo assolutamente consapevoli, che non vanno negati ma che non devono rovinare il buono che sembra in atto”. Infine l'Avv. Sbordoni, anche nella sua qualità di segretario generale dell'Utis/Unione totoricevitori italiani sportivi, conclude ricordando che l'Utis dal canto suo ha una proposta pronta per la regolamentazione dei Pvr/Punti Vendita Ricarica “per il riconoscimento degli esercenti e quindi la conseguente sistemazione del nesso tra fisico e online”.

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