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Pubblicazioni

Il vuoto cosmico

La definizione di vuoto si applica a molteplici fattispecie, mantenendo la caratteristica comune di generare un senso di angoscia in chi vi si addentri.
La più inquietante forse quella della fisica quantistica, che definisce il vuoto come l'elemento principale dell'Universo, che nasconde dentro di sé infinite sorprese: al punto di affermare che "un po' di vuoto contiene energia tale da poter distruggere l'intero pianeta Terra".
Cosa c'entra questo con il gioco e in particolare con il gioco pubblico? Lo spieghiamo.

La sentenza della Corte Costituzionale n. 27 del 2018

La corte costituzionale con la sentenza no. 27/2018, pubblicata il 14.02.2018, si è pronunciata su tre questioni sollevate nel 2015 dalla Commissione Tributaria Provinciale di Rieti, relative alla legittimità costituzionale dell’Imposta Unica sulle Scommesse e i Concorsi Pronostici, disciplinata dal D.Lgs.n. 504/1998, come modificato dallart. 1, comma 66, lett. b), della Legge 220/2010 (Legge di Stabilità 2011).

La rete

È della scorsa settimana la notizia dell'ennesima retata contro le associazioni criminali. Si parla di oltre 30 arresti e – naturalmente (sic) – di coinvolgimenti di qualcuno degli arrestati con il settore dei giochi. Questo sembra essere l'aspetto che più desta interesse nei media. Orbene, a prescindere da tutte le garanzie di legge e dal beneficio del principio, condivisibile o meno, che dice che fino alla condanna definitiva vi sia la presunzione di innocenza, c'è un elemento che non viene mai messo nella dovuta evidenza dalla stampa: se si tratta di gioco illegale, esiste un gioco legale che non merita pubblico ludibrio!

Il perbenismo oscurantista

Ci consenta Pierluigi Battista (autore di un bellissimo e inquietante articolo sul Corriere del 21 gennaio u.s.) di utilizzare il concetto da lui espresso, per ciò che sta passando il settore dei giochi pubblici in Italia. L’occasione è data dall’emanazione delle modifiche approvate recentemente alla legge regionale Toscana n. 57/13, che nuovamente ci riporta in uno strano contesto, quello del perbenismo oscurantista.

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