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Giurisprudenza comunitaria

Corte di Giustizia – Sez. IV 9 settembre 2010 (*)

«Libera prestazione dei servizi – Libertà di stabilimento – Normativa nazionale che istituisce un regime di concessioni per la gestione dei giochi d’azzardo nelle case da gioco – Attribuzione delle concessioni limitata unicamente alle società per azioni con sede nel territorio nazionale – Attribuzione della totalità delle concessioni senza alcuna apertura alla concorrenza»

Ladbroke’s e Betfair. Le sentenze della Corte di Giustizia Europea

Le due sentenze della Corte di Giustizia sui casi Ladbroke’s e Betfair, originate da domande formulate da giudici olandesi – finalmente non casi italiani! – sembrano all’apparenza rappresentare, sulla scorta della precedente sentenza bwin vs Liga Futbol, una inversione di tendenza rispetto alle storiche sentenze Gambelli e Placanica.
Queste nuove pronunce vanno comunque analizzate in un contesto di diversi elementi, tra i quali certo non ultimo il cambio di guida alla DG Mercato Interno in seno alla Commissione EU.

Sentenza 6 novembre 2003

Sentenza della Corte 6 novembre 2003 (1)

«Diritto di stabilimento - Libera prestazione dei servizi - Raccolta in uno Stato membro di scommesse sugli eventi sportivi e trasmissione, via Internet, verso un altro Stato membro - Divieto penalmente sanzionato - Normativa di uno Stato membro che riserva a taluni enti il diritto di raccogliere scommesse»

La Corte UE e le nostre concessioni

Un dato è certo: la Corte di Giustizia Europea ha un gran da fare con il nostro sistema concessorio. Dopo circa sei mesi dalla nota sentenza Placanica, veniva pubblicata la sentenza nella causa C-269/04, con la quale la Corte di Giustizia ha ritenuto illegittimi i rinnovi senza gara nel corso del 2001 di 329 concessioni per l’esercizio delle scommesse ippiche. L’avvio al giudizio è stato dato da un ricorso della Commissione Europea, che ex art. 226 del Trattato aveva in diverse occasioni (lettera di diffida del 24 luglio 2001, parere motivato del 16 ottobre 2002) richiamato l’Italia in relazione alle concessioni controverse.

La sentenza Placanica

Tanto se ne è parlato e discusso che il desiderio di vederlo dal vivo è più forte di quello di conoscere l’esito del giudizio. Parlo del signor Placanica infatti. Colui che, secondo le previsioni più accreditate, il prossimo 6 di marzo dovrebbe sconvolgere il sistema dei giochi di molti paesi europei, Italia compresa. Sarà conscio di questo il signor Placanica, o ignaro della responsabilità, starà ciondolando tranquillo per il suo paese? O avrà piuttosto concluso qualche interessante accordo di gestione di un punto di gioco, slot comprese? A pochi interessa l’uomo, a tutti il caso che ha suscitato. E il caso è giunto all’epilogo, quantomeno formale.

Aspettando Placanica

Alla fine dello scorso anno, e più precisamente in data 28 dicembre 2006, è stata depositata l’ordinanza n. 454 con la quale la Corte Costituzionale ha dichiarato “la manifesta inammissibilità delle questioni di legittimità costituzionale dell’art. 88 del regio decreto 18 giugno 1931 n. 773 (Approvazione del testo unico delle leggi di pubblica sicurezza), così come richiamato dall’art. 4, comma 4-bis, della legge n. 13 dicembre 1989, n. 401 (Interventi nel settore del gioco e delle scommesse clandestini e tutela della correttezza nello svolgimento di manifestazioni sportive), sollevate in riferimento agli artt. 3 e 41 della Costituzione, dal Tribunale di Teramo, e dal Tribunale di Sassari con le ordinanze indicate in epigrafe”.

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