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Concessionari a servizio dello Stato contro l’immobilismo

Un percorso fatto di nove tappe che rappresenta molto di più di quello che il progetto di partenza poteva prevedere: sono stati due anni intensi, quelli che hanno caratterizzato il progetto “Nel nome della Legalità”, portato avanti da uno dei concessionari di rete e non, Codere, e che, allo stato attuale, rappresenta un elemento assai valido per guardare a tutto tondo del sistema del gioco pubblico italiano, visto dall’interno.

Se, infatti si moltiplicano gli osservatori esterni ai giochi che assumono (diremmo meglio si inventano…) di volta il volta, il ruolo di esperti di settore o di tecnici dell’industria, dall’interno del sistema sembra essere mancato l’impulso propositivo ad uscire fuori con un’informazione corretta, completa, determinante.

Per questo il workshop, che ha portato per l?Italia la trasparenza sul gioco pubblico, rappresenta un esempio, in un periodo (di due anni, appunto) in cui il settore ha subito quotidianamente e senza sosta attacchi che ne hanno compromesso lo sviluppo normativo.

Se non si è riusciti a raggiungere gli obiettivi prefissati in termini legislativi, perché il sistema Italia nel mondo dei giochi fosse veramente un faro a livello europeo, è proprio perché gli attacchi sconsiderati quando non strumentali hanno piegato il settore, minandone credibilità e autostima, compromettendone ogni tipo di movimento.

Un grazie quindi a chi, invece di chiudersi a riccio o indietreggiare come un gambero, è andato avanti con fierezza, affrontando importanti piazze italiane e facendo di volta in volta il punto sulla legalità nel settore dei giochi; su come lavorano i concessionari e sui modi in cui le istituzioni e le forze dell’Ordine, intervengono per proteggere i cittadini e lo Stato stesso, salvaguardandone non certo solo le entrate erariali.

I dati della Guardia di Finanza, pubblicati nel corso del convegno consuntivo del workshop , indicano l’aumento del lavoro in termini di controlli e l?ottimo risultato ottenuto sul territorio. Molto importante il dato che riguarda il gioco minorile i cui interventi sanzionatori si sono drasticamente ridotti.

Nel 2013 da parte delle Fiamme Gialle sono stati complessivamente effettuati, nel settore del gioco e delle scommesse, 9.249 interventi, di cui 3.273 irregolari; 3.445 le violazioni riscontrate e 9.842 i soggetti verbalizzati. Sequestrati 1.776 apparecchi e congegni da divertimento e intrattenimento irregolari nonché 1.985 punti clandestini di raccolta scommesse. L’attività di controllo “ordinaria” esercitata nel settore degli apparecchi (slot e videolottery) si sviluppa lungo due distinte direzioni, in funzione degli illeciti che si intende contrastare.

Vi sono poi numerose e importanti investigazioni di polizia che hanno portato alla luce meccanismi di frode sofisticati e smantellato vere e proprie organizzazioni criminali.

Nel settore delle scommesse, i fenomeni illeciti maggiormente diffusi sono risultati l’abusiva raccolta mediante agenzie clandestine, anche per conto di allibratori esteri privi di autorizzazione, nonché per mezzo di ?Centri Trasmissione Dati? non autorizzati alla raccolta delle ?puntate?, alla riscossione delle poste di gioco e alla liquidazione di vincite o rimborsi; anche in questo ambito si registrano numerose indagini e operazioni che hanno scoperto ed impedito infiltrazioni della criminalità organizzata. La Guardia di Finanza, infine, è fortemente impegnata ad arginare la diffusione del gioco abusivo via internet, in collaborazione con l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, attraverso l’inibizione, tramite il loro “oscuramento”, dei siti che propongono giochi non autorizzati, con contestuale reindirizzamento su apposita pagina web ove è riportata l’avvertenza “Sito non raggiungibile”. I siti già oggetto di inibizione sono attualmente pari a 4.715.

Si tratta di interventi consistenti che, essendo stati pubblicati in un contesto tecnico come quello di un convegno per gli operatori e per gli addetti ai lavori del gioco pubblico, acquisiscono un valore intrinseco maggiore, un segnale alla trasparenza e alla chiarezza di un operato che si pone al servizio di tutti, dei detrattori del gioco, di chi lo vorrebbe abolire per sempre, e di chi, invece, lavora come concessionario statale per offrire un servizio come tanti, un servizio che, volenti o nolenti, è talmente parte della natura umana che non potrà mai essere cancellato.

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